Rinuncia all'eredità

Con l'apertura della successione, che avviene al momento della morte, nel luogo dell'ultimo domicilio del defunto (art. 456, C.c.), sono individuati i soggetti ai quali potenzialmente può essere trasmesso il patrimonio del defunto, ossia i chiamati all'eredità.
La qualità di erede si acquista soltanto a seguito di accettazione, espressa o tacita, dell'eredità. In tal caso l'effetto risale al momento dell'apertura della successione.
L'accettazione è espressa quando in un atto pubblico o in una scrittura privata, il chiamato all'eredità ha dichiarato di accettarla oppure ha assunto il titolo di erede (Art. 475, C.c.); tale ultima ipotesi si può verificare usando in uno scritto, anche inavvertitamente la parola "erede", anziché "chiamato all'eredità".
L'accettazione è tacita quando il chiamato all'eredità compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare (art. 476, C.c.). Per l'accettazione non è quindi generalmente prevista alcuna specifica formalità.
Se invece il chiamato all'eredità non vuole accettare, la rinuncia va effettuata con le formalità prescritte dal Codice civile, di seguito illustrate.
Rinunzia all'eredità
Secondo quanto stabilito dall'art. 519: "La rinunzia all'eredità deve farsi con dichiarazione, ricevuta da un notaio o dal cancelliere del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione, e inserita nel registro delle successioni."
Termini per la rinunzia
Chi rinunzia è considerato come se non fosse mai stato chiamato all'eredità in quanto l'effetto retroagisce all'apertura della successione. I termini per la rinunzia sono:
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3 mesi dalla morte se si è nel possesso dei beni;
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10 anni dalla morte se non si è nel possesso dei beni.
Il termine di 3 mesi, nel caso di possesso dei beni, è stabilito in quanto entro il predetto termine l'art. 485, C.c. impone al chiamato all'eredità l'obbligo di fare l'inventario. Trascorso il termine di 3 mesi senza che l'inventario sia compiuto, il chiamato all'eredità in possesso dei beni è considerato erede puro e semplice e pertanto non può più rinunciare. Il termine di 10 anni non è indicato nella norma, ma si ricava indirettamente dal termine previsto per l'accettazione che è stabilito in 10 anni (art. 480 C.c.).
Motivi per rinunciare
La rinuncia viene effettuata generalmente quando l'eredità è gravata da debiti per non dovervi rispondere e in tal caso dovrà essere effettuata anche da tutti i discendenti del rinunciante. Può essere fatta anche per agevolare altri coeredi con un unico passaggio di proprietà qualora l'eredità sia attiva. La rinuncia non può essere parziale, né condizionata, né a termine.
Chi può farlo
I soggetti che possono rinunciare sono i chiamati all'eredità e, nel caso di minori, interdetti, inabilitati e persone giuridiche, chi li rappresenta.
Effetti
La rinunzia trasmette la devoluzione ereditaria nel seguente ordine:
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ai propri discendenti per rappresentazione, salvo che il testamento non abbia previsto una nomina in sostituzione;
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a coloro che avrebbero concorso con il rinunziante;
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se il rinunziante è solo, a coloro ai quali spetterebbe nel caso in cui egli mancasse.
Procedimento presso il Tribunale
Chi intende rinunciare può rivolgersi, oltre che ad un notaio, alla Cancelleria del Tribunale dove si è aperta la successione. La dichiarazione di rinuncia può essere unica per più soggetti, a patto che tutti i rinunzianti si presentino personalmente.
Dal punto di vista procedurale è necessario:
1. presentarsi personalmente davanti al Cancelliere con i seguenti documenti:
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certificato di morte in carta libera;
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2 marche da bollo da 16 euro (una per l'atto e una per il ritiro) e una marca per diritti di cancelleria (in genere 11,53 euro);
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documento di riconoscimento e codice fiscale del rinunciante;
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codice fiscale del defunto;
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copia conforme del testamento, qualora esista, in bollo da 16 euro;
2. dopo aver sottoscritto l'atto di rinuncia va effettuato il versamento dell'imposta di registro in misura fissa (200 euro) con il mod. F23. Il versamento va effettuato solo dopo la redazione dell'atto in quanto nel mod. F23 vanno indicati gli estremi dello stesso.
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