“La figura dello psicologo di base”
Perché è auspicabile introdurre questa figura nel sistema sanitario nazionale
Si parla da tempo di affiancare al medico di base la figura dello "psicologo di base", idea auspicata in forma teorica dallo psichiatra Luigi Solano e iniziata in via sperimentale da alcune regioni italiane, prima tra tutte il Veneto che ha avviato detta sperimentazione in Usl Pieve di Soligo e Usl Schio-Alto Vicentino a maggio 2014; tale sperimentazione dovrebbe preludere alla creazione di questa nuova figura nel campo della prevenzione della salute dei cittadini.
Perché lo psicologo di base?
Serve a dare risposta ai numerosi disagi emergenti in questa fase storica, legati alla crisi economica, alle difficoltà nei rapporti sociali, ai disagi giovanili, all’insoddisfazione personale, che tante volte vengono trascurati dalle persone fino a sfociare in vere e proprie patologie.
Introducendo la figura dello psicologo di base nel territorio, viene ampliato il concetto di "sanità" classicamente inteso come "assenza di malattia" sostituendolo con quello più attuale di "salute", che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce "stato di benessere psicofisico" secondo una visione di tipo bio-psico-sociale, che promuove la salute intesa come realizzazione di sé, attribuendo importanza alla prevenzione e considerando vari livelli di analisi dl paziente, gestendoli in relazione alle varie relazioni e ai vari ruoli professionali nel campo medico e promuovendo una visione olistica del benessere psicofisico.
Lo psicologo di base si occuperà di tutte quelle condizioni di una persona che non possono considerarsi una patologia ma, essendo disagio, incidono pesantemente sulla qualità della vita, rendendola a volte un inferno da vivere in pieno isolamento.
Perché lo psicologo di base?
Serve a dare risposta ai numerosi disagi emergenti in questa fase storica, legati alla crisi economica, alle difficoltà nei rapporti sociali, ai disagi giovanili, all’insoddisfazione personale, che tante volte vengono trascurati dalle persone fino a sfociare in vere e proprie patologie.
Introducendo la figura dello psicologo di base nel territorio, viene ampliato il concetto di "sanità" classicamente inteso come "assenza di malattia" sostituendolo con quello più attuale di "salute", che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce "stato di benessere psicofisico" secondo una visione di tipo bio-psico-sociale, che promuove la salute intesa come realizzazione di sé, attribuendo importanza alla prevenzione e considerando vari livelli di analisi dl paziente, gestendoli in relazione alle varie relazioni e ai vari ruoli professionali nel campo medico e promuovendo una visione olistica del benessere psicofisico.
Lo psicologo di base si occuperà di tutte quelle condizioni di una persona che non possono considerarsi una patologia ma, essendo disagio, incidono pesantemente sulla qualità della vita, rendendola a volte un inferno da vivere in pieno isolamento.
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