Recupero dati: come affrontare il problema e a chi rivolgersi


Il recupero dati richiede competenze e strategie specifiche sia per le varie casistiche, sia per le tecnologie degli hard disk. Vediamo come distinguerle
Recupero dati: come affrontare il problema e a chi rivolgersi

Nella maggior parte degli interventi la causa della perdita dei dati è dovuta all'impossibilità di leggere alcune zone del disco per un degrado "naturale" della superficie magnetica oppure un problema ai dati logici di memorizzazione. Ci sono poi cause "accidentali" come ad esempio la caduta o uno shock elettrico, che provocano quasi sempre un danneggiamento fisico delle componenti meccaniche o elettroniche. Anche l'utente può incidere con le cause "operative", come una cancellazione accidentale o la perdita della password quando il disco è criptato.

Ogni situazione di perdita dati richiede competenze e strategie specifiche sia per le casistiche appena descritte, sia perché la tecnologia degli hard disk è in continua evoluzione e una nuova produzione implica nuove tecniche e metodi di recupero.

Vediamo più in dettaglio come viene effettuato il recupero nei casi ipotizzati.

Cause "naturali"

Con questo termine intendo descrivere quei casi in cui l'utente, suo malgrado, non ha colpe dirette. Sono eventi casuali, dovuti alla normale usura oppure a lievi e impercettibili difetti del disco che nel lungo termine causano perdita di informazioni.

Perdita di leggibilità delle superfici

Questa è una condizione in cui sia il sistema meccanico di lettura che la componente elettronica sono operativi e quasi sempre si ha a che fare con un disco funzionante, ma che non risponde in modo appropriato ai tentativi di lettura. È necessario un sistema in grado di inviare comandi all'hard disk in modo diretto senza passare dal sistema operativo. Questo perché un normale S.O. (per esempio Windows) ha lo scopo principale di fornire funzioni semplificate all'utente e si aspetta che vengano collegati dischi leggibili.

Anche alcuni diffusi software di recupero non sono propriamente adatti in questo caso, perché tentare di recuperare dati quando un disco ha problemi di lettura sulla superficie provoca uno stress eccessivo delle testine che si possono rompere obbligandoci ad operazioni molto più costose. Con un sistema professionale invece abbiamo la possibilità di saltare o correggere gli errori presenti sulla superficie dei piatti, leggendo i dati importanti in modo sequenziale senza stressare le parti meccaniche.

Perdita della partizione o della tabella dei files

Questi sono casi abbastanza facili da risolvere, soprattutto se la perdita è dovuta ad un guasto logico delle strutture dati, ma consiglio comunque di rivolgersi ad un centro specializzato.

Il perché è facilmente comprensibile: se l'impossibilità di accedere alla partizione o alla tabella dei file è dovuta a un problema meccanico o a settori danneggiati, i tentativi di recupero possono peggiorare la situazione. Solo e soltanto quando il disco è perfettamente funzionante un utente poco esperto può (e non sempre) risolvere questo tipo di problema con uno dei tanti software che si trovano in circolazione. In altri casi succede spesso che da un problema facilmente risolvibile peggiori fino a dover ricorrere ad interventi molto costosi. 

Per questi casi, che ho definito "naturali", c'è però da dire che nonostante l'utente non abbia responsabilità diretta sulla causa scatenante, ha spesso un ruolo importante dovuto a disattenzione o procrastinazione dei controlli. Nella quasi totalità dei casi prima del guasto definitivo si presentano segnali di perdita di efficienza o rumorosità eccessiva, in queste occasioni bisognerebbe ricorrere subito a salvataggio dei dati e sostituzione del disco, o almeno a un controllo approfondito eseguito da un professionista con strumenti adeguati. Il prolungarsi dell'uso nonostante i piccoli avvertimenti porta ad un guasto importante e alla obbligatoria necessità di rivolgersi ad un laboratorio specializzato.

Cause "accidentali"

Danneggiamento di tipo elettronico

Anche per l'intervento di recupero dati da hard disk danneggiato elettronicamente è necessaria una strumentazione adeguata. Reperire una scheda elettronica (PCB) esattamente identica a quella dell'hard disk paziente e sostituirla non è sufficiente perché la maggior parte degli hard disk è progettato con informazioni uniche contenute nell'elettronica originale (firmware).

Con appositi strumenti dobbiamo quindi leggere tali informazioni dalla scheda non funzionante per copiarle in quella nuova prima di utilizzarla sul disco da recuperare. Una volta ripristinato il funzionamento delle parti elettroniche tramite sostituzione e/o riprogrammazione, andremo a verificare il funzionamento delle parti meccaniche del disco e la leggibilità (o eventuale corruzione) dei dati.

Danneggiamento di tipo meccanico

In caso di danno fisico alle componenti meccaniche, causato ad esempio da una caduta a terra o uno shock elettrico, il procedimento di data recovery è ben più complesso: dalla ricerca di un donatore compatibile con il paziente danneggiato, all'utilizzo della camera bianca.

La difficoltà di questo intervento è dovuta al fatto che i vari produttori non forniscono ricambi. I dischi vengono concepiti per essere usati fino a fine vita e poi smaltiti, mai riparati. Il servizio di recupero dati comprende quindi anche la ricerca di un disco donatore, che deve non solo essere identico, ma provenire dallo stesso stabilimento e lotto di produzione per garantire una componentistica esattamente compatibile.

Una volta reperito il donatore ci vuole un ambiente completamente privo di impurità, basterebbe un granello di polvere per compromettere il buon funzionamento dei nuovi componenti. È la cosiddetta camera bianca, dove scambiare i delicati componenti interni e procedere alla diagnosi dei dati ancora leggibili.

Cause "operative"

Sono le cause direttamente imputabili all'utente che esegue operazioni errate, involontariamente o di proposito, che causano la perdita dei dati. Oltre a poter essere responsabili indirettamente delle cause "naturali" come già spiegato, l'utente può infatti cancellare file e cartelle o addirittura l'intera partizione.

Come nel caso del danno logico alla struttura dei dati, anche in questa circostanza un pronto e adeguato intervento può far recuperare facilmente i dati memorizzati sul disco. Un intervento fatto invece senza metodo, esperienza e adeguata attrezzatura, può comportare una perdita definitiva e non risolvibile di tutti i nostri file importanti.

La cancellazione di cartelle o partizioni è probabilmente il caso più facile e risolvibile anche in autonomia, ma è indispensabile agire nel modo corretto e soprattutto interrompere immediatamente qualsiasi utilizzo del disco per preservare i dati recuperabili da una probabile sovrascrittura. Infatti quando si esegue una cancellazione (anche svuotando il cestino di windows) in realtà non si libera fisicamente lo spazio su disco ma lo si contrassegna come utilizzabile fino a che non diventa realmente necessario scrivere in quei settori. Se ciò avviene da parte del Sistema Operativo, non ci saranno più probabilità di ritrovare quelli preesistenti. 

L'importanza del metodo 

Concludo questo articolo con la parte essenziale da capire: l'importanza di intervenire nel modo appropriato. Come ho descritto precedentemente, ogni caso necessita di esperienza e un intervento appropriato, ma tutte le lavorazioni devono essere precedute da una fase molto importante: la sicurezza dei dati, per non esporli a ulteriori rischi.

Ipotizziamo un disco con settori danneggiati, che è un caso molto frequente: se tentassimo la lettura diretta, si bloccherebbe continuamente per poi ripartire ogni volta da quegli stessi settori insistendo eccessivamente fino a provocare addirittura il collasso delle testine. Con una apparecchiatura specifica invece i settori vengono letti una volta sola e clonati su un disco di supporto. Se la lettura non va a buon fine il tentativo non viene ripetuto, i dati vengono per quanto possibile ricostruiti e il settore saltato. Con questa procedura saremo in grado di lavorare successivamente solo sul clone e non sul disco paziente, evitando ulteriori stress alle parti meccaniche e/o ai settori compromessi.

Diagnosi e preventivo

Una volta conclusa la fase di messa in sicurezza, si procede a diagnosticare il problema sui dati ed a fornire una lista di quelli recuperabili, corredata da un preventivo di spesa e un documento di incarico per l'intervento sui dati stessi. Con una apparecchiatura moderna e un metodo efficace, molti casi vengono risolti in tempi stretti, a volte anche in un paio di giorni, e con spese contenute. In caso di non accettazione del preventivo, il disco viene restituito e non viene richiesto nessun importo per la stesura della diagnosi.

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di Dario Cucchiar

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