La Mediazione familiare nella famiglia allargata

La coppia unita in matrimonio o da una convivenza i cui partner hanno già avuto dei figli da una precedente esperienza more uxorio o matrimoniale, che si è conclusa con una separazione legale o un divorzio, dà vita ad una famiglia che viene definita “ricostituita, ricomposta o allargata”.
In tale famiglia vengono ricompresi i figli portati in dote dal genitore biologico, i figli delle migrazioni, ossia i figli che vivono nella famiglia a periodi (ad es. nei week end, nei periodi di festività o feriali), i figli nati dalla nuova coppia.
Il numero delle persone e delle relazioni che si intrecciano con la famiglia ricostituita la fanno ritenere una famiglia complessa non solo per quanto attiene all’organizzazione familiare, ai ruoli, alle funzioni da assumere, ma anche per le dinamiche connesse a persone e relazioni del passato rapporto.
Le relazioni passate sono, infatti, strettamente collegate e inevitabili tra i vari nuclei familiari, inclusi quelli delle famiglie d’origine. Il perseguimento dei miti contemporanei, come nuova teologia da seguire, che porterebbe a smontare e a svalutare modelli e tradizioni familiari, ci inducono a perdere il senso d’appartenenza e la coscienza di far parte di una storia familiare con un suo passato, un suo presente e un suo futuro.
Ciò è osservabile dalla modalità con la quale viene affrontata un’esperienza fallimentare e con la quale viene ricostituita la famiglia. Non si rispettano i tempi, sia degli adulti che dei bambini, perché ciò che è più forte è la volontà di rifarsi una famiglia piuttosto che la necessaria predisposizione a portare in salvo ciò che di buono è stato creato nella relazione passata.
Si scatenano così forti ed interminabili conflitti determinati, dall’elevato numero di persone che vengono a ruotare attorno alla famiglia ricomposta, dal mancato superamento del processo di perdita, dai sentimenti negativi.
Mancano norme giuridiche che tutelino i membri di queste famiglie e norme sociali, tutto è lasciato alla discrezionalità di ognuno.
I conflitti sono perennemente in agguato e il timore di giungere a nuove rotture è sempre presente.
La famiglia nasce per effetto dell’unione di due nuclei familiari, ciascuno con proprie regole, abitudini e valori sulle quali si è basata la propria vita; esse debbono però essere rinegoziate altrimenti ci si ritrova ogni volta a discutere e a prendere decisioni a fatto accaduto. Se da un lato tra genitore biologico e figlio sussiste già un sistema collaudato di regole, che può far sentire come un estraneo il compagno/a, specie se non si sono stabiliti a priori degli accordi, dall’altro i genitori biologici rischiano di essere triangolati dal compagno/a e dai figli.
Regole che cambiano, ma anche posizioni che cambiano per effetto degli spostamenti periodici dei figli tra le abitazioni dei genitori biologici e per effetto delle nuove nascite. E’, infatti, possibile passare da figli unici, a figli di mezzo, a figli più piccoli.
Notevole confusione e stress si genera dunque all’interno della famiglia ricomposta. La migrazione dei figli e le nascite possono, infatti, creare in tutti i membri della famiglia (adulti e bambini) confusione, alleanze e opinioni differenti su chi debba far parte o meno della famiglia. Le questioni che riguardano i figli naturali e i figli acquisiti, la riduzione degli spazi possono generare un forte stato di stress.
Un triste destino quello della coppia della famiglia ricostituita che dal caldo mare d’agosto la fa ritrovare nelle acque gelide della Norvegia. La famiglia ricostituita è, però, artefice della propria sorte, poiché “faber est suae quisque fortunae”, destinata cioè per poter sopravvivere a diventare protagonista responsabile delle proprie azioni perché chiamata a ridefinire i rapporti interpersonali, a saper ben bilanciare il ruolo e le funzioni del genitore biologico e di quello acquisito, a ricevere la legittimazione dai genitori biologici, a contribuire nell’elaborazione dei lutti, a dare nuovi significati ad una realtà con pregiudizi che genera sentimenti negativi, a trovare strategie affinché tutti possano vivere serenamente.
In tutto ciò la Mediazione familiare può rappresentare un utile strumento in grado di aiutare la famiglia ricostituita a diventare artefice del proprio destino. Essa può, infatti, aiutare i genitori biologici a tessere una comunicazione in grado di far prendere coscienza delle loro capacità genitoriali e decisionali riducendo i timori dell'essere sostituiti nel proprio ruolo.
Può inoltre aiutare nel rapporto tra genitore biologico e acquisito e in tutti i casi vi sia una necessità di ristabilire una comunicazione tra genitori e figli e tra familiari.
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