Taccagni ma creativi


Cerchiamo conferme o nuove idee per migliorare la vita?
Taccagni ma creativi
C’è stato un tempo in cui gli studiosi di pubblicità ritenevano che la comunicazione persuasiva avesse un potere assoluto sugli individui. La forza di condizionamento del messaggio determinava un comportamento di acquisto, con la stessa precisione di una siringa sulla pelle.
Questa visione nasceva dalla volontà di capire come Hitler avesse conquistato il potere: guardava alla propaganda ma si estendeva facilmente alla promozione dei prodotti commerciali.
Più tardi l’automatismo tra invio di un messaggio e risposta dei singoli, è stato ridimensionato. Oggi sappiamo che c’è una notevole possibilità di influenzare le scelte, amplificata da alcune tecnologie, ma le persone pongono barriere dinanzi alle nuove informazioni, le filtrano.
Lo studioso Manuell Castells sostiene, infatti, che siamo dei "taccagni cognitivi". Andiamo alla ricerca di conferme su quanto già pensiamo, sui modi di vedere il mondo e le relazioni. Lo facciamo per non dover rimettere in discussione quanto assodato. La disposizione naturale rispetto ai messaggi è esporci in maniera selettiva, percepire in maniera selettiva, memorizzare in maniera selettiva (Bazzoffia).
Quando cambiamo canale per non ascoltare quel giornalista antipatico, quando recepiamo una sola parte del discorso dell’interlocutore, quando manteniamo nel ricordo solo ciò che è più vicino alla nostra sensibilità, stiamo selezionando.
Sembriamo talmente guidati dalle convinzioni che, spesso, vediamo ciò che crediamo! Così, dopo aver ascoltato venti talk show sull’ultimo referendum, restiamo ancora dello stesso parere della nostra parte politica.
Lungi dall’essere aperti al cambiamento, risparmiamo. Tutto ciò non riguarda solo le scelte forti che costituiscono la nostra identità, i valori elaborati nel tempo, la missione e lo scopo più significativo di un’opera: anche le credenze che si sono sedimentate senza un’attenta elaborazione critica, vengono difese strenuamente! L’espressione "sono fatto così" ci protegge dalla fatica del cambiamento.
Allo stesso tempo, per fortuna, la creatività è una potenzialità di base esistenziale degli esseri umani (Stanchieri). L’abilità di trovare nuove idee per migliorare la vita va, però, allenata. È frutto di un processo e di un contesto che ne favoriscono lo sviluppo. Ha bisogno di una palestra, di sfide crescenti, obiettivi, percezione di efficacia, volontà. Eppure siamo abituati a pensare che giunga come un dono elargito a pochi.
Prendiamo dieci persone che in azienda non hanno mai offerto alcun suggerimento per migliorare un prodotto sulla base delle informazioni recepite dal cliente; costruiamo con loro una relazione aperta di alleanza, inseriamole in un contesto in cui non hanno timore di rischiare: guidiamole con qualche domanda a tirar fuori ciò che non hanno mai espresso per paura o pigrizia o perché ritenevano non iteressasse a nessuno ascoltarle: così quel gruppo poco creativo tirerà fuori quattro o cinque idee su come migliorare il prodotto, il servizio, il lavoro.
Mettere in discussione opinioni già formate sugli altri e su noi stessi è difficile ma non impossibile.
Stephen Gilligham chiamava "campo del coach" la condizione di colui che si connette ad uno spazio aperto di nuove possibilità. Sapeva benissimo che per raggiungere una diversa consapevolezza su se stessi e gli altri bisogna saper fare qualche domanda e tollerare il silenzio della non risposta, in attesa dell’emersione di quella più utile. Anche la replica immediata, infatti, è una forma di risparmio.
Per allenare la creatività bisogna aprire l’uscio per far entrare qualcosa di diverso, mettere in discussione qualche nostra competenza, usare differenti potenzialità: coraggio, apertuta mentale, leadership, intelligenza sociale, umiltà. Per decidere di farlo può essere di aiuto il simpatico ammonimento fornito da Oliver Wendell Holmes: "Il segreto del mio successo è che da giovane ho scoperto di non essere Dio".
Tutta la vita è allenamento.

Riferimenti bibliografici:
Manuell Castells, Comunicazione e potere, UBE, 2014
Umberto Eco, Pape Satàn Aleppe, La nave di Teseo, 2016
Armando Floris, La passione di comunicare, Historica, 2015

Articolo del:


di Armando Floris

L'autore dell'articolo non è nella tua città?

Cerca un professionista con le stesse caratteristiche a te più vicino.

Cerca nella tua città o in una città di tuo interesse