La piramide di Maslow e i 6 bisogni umani

I 6 bisogni umani che guidano i nostri desideri e le nostre azioni
Ogni volta che un individuo avverte la necessità di soddisfare un bisogno attiva la sua motivazione. Il bisogno quindi è l'intuizione di uno squilibrio tra la situazione che si sta vivendo e una situazione anelata. Il bisogno è quindi uno stato di delusione che muove l’uomo a trovare i mezzi necessari (beni) per limitarli o eliminarli definitivamente.
“Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive.” (Fëdor Dostoevskij)
Ci siamo mai domandati perché agiamo nel modo in cui agiamo?
La psicologia umanistica, una parte della psicologia che si concentra sull’autorealizzazione e accrescimento delle potenzialità dell’essere umano, si focalizza sulla motivazione che ci spinge ad agire quotidianamente al fine di soddisfare una serie di bisogni dei quali spesso siamo totalmente all’oscuro.
“Se progetti deliberatamente di essere meno di quello che sei capace di essere, allora ti avviso che sarai infelice per il resto della tua vita.” (Abraham Maslow)
La piramide di Maslow
Lo psicologo Abraham Maslow, è stato uno dei primi a sviluppare una teoria motivazionale fondata sui bisogni dell’essere umano. Lavorando sulla classificazione ha definito una piramide organizzata su cinque livelli. Si tratta della cosiddetta piramide di Maslow dove i bisogni che sono in un certo livello devono essere soddisfatti prima che nascano quelli del livello successivo:
1. bisogni fisiologici, alla base della piramide troviamo i bisogni primari, collegati con l’istinto di sopravvivenza dell’uomo, come mangiare, bere, dormire.
2. bisogno di sicurezza, questo da all’individuo la sensazione di essere al sicuro. La nostra serenità dipende dalla continua ricerca di persone e condizioni che ci assicurino di non provare dolore.
3. bisogno di appartenenza, raffigura l’esigenza di appartenere ad un gruppo, di sentirsi accettati e beneamati.
4. bisogno di stima, riguarda il desiderio di ottenere un'identificazione delle proprie capacità, di essere adatti, stimati e graditi dalla società in cui viviamo.
5. bisogno di autorealizzazione, si tratta dello scopo ultimo del nostro percorso di crescita, e appaga la necessità di coltivare e raggiungere lo scopo della nostra vita.
Successivamente, Maslow ha introdotto il bisogno di trascendenza, per raffigurare il bisogno dell’essere umano di vedere oltre il proprio “Io”, e appartenere ad un mondo più ampio, cosmico e divino.
La teoria di Maslow ha avuto il grande merito di assegnare una prima struttura rappresentativa dei bisogni umani, ha posto l’attenzione su quanto il processo di autorealizzazione dell’uomo sia subordinato alla soddisfazione di una serie di bisogni comuni a tutti gli esseri umani.
I 6 bisogni umani di Anthony Robbins
Un altro che ha affrontato il discorso dei bisogni umani è stato Robbins.
“Il nostro destino viene formato dai nostri pensieri e dalle nostre azioni. Non possiamo cambiare il vento ma possiamo orientare le vele.” (Anthony Robbins)
In Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) ha riscontrato un esito positivo la teoria dei sei bisogni umani di Anthony Robbins, grande performance-coach americano autore di molti best-seller, famoso per le consulenze fornite a importanti personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e della politica.
Robbins pensa che esistano sei bisogni fondamentali dell’essere umano, evidenziando che la rilevanza attribuita a ognuno di essi cambia da individuo a individuo, come variano da persona a persona gli strumenti usati per soddisfarli. I primi quattro bisogni raffigurano i “bisogni fondamentali della personalità”, e sono:
1. bisogno di sicurezza;
2. bisogno di varietà;
3. bisogno di importanza;
4. bisogno di amore/unione o appartenenza.
Gli altri due bisogni sono più avanzati, e permettono di appagare in maniera più completa la propria attuazione:
5. bisogno di crescita;
6. bisogno di contribuire.
Durante la nostra vita in maniera più o meno conscia abbiamo utilizzato degli strumenti che ci permettevano di soddisfare questi bisogni. Quanto più alta sarà la qualità e il numero degli strumenti usati, tanto più alta sarà la corrispettiva soddisfazione che otterrai sul tuo percorso di crescita e di piena realizzazione personale.
Mezzi interni e mezzi esterni
“Il supremo frutto dell’autosufficienza è la libertà.” (Epicuro)
La rilevanza delle dottrine sui bisogni umani è intimamente collegata ai mezzi che ognuno di noi usa per soddisfarli. Ci sono diversi modi attraverso i quali riusciamo a soddisfare un determinato bisogno. La prima peculiarità che li contraddistingue è la possibilità di servirsene quando lo desideriamo:
1. mezzi interni – sono mezzi che fanno parte della nostra sfera di influenza cioè dipendono da noi e sono sinonimo di libertà e autonomia, dato che possiamo usufruirne per appagare i nostri bisogni quando vogliamo, senza nessun particolare vincolo o ostacolo;
2. mezzi esterni – sono mezzi le cui risorse scaturiscono da cause esterne che dipendono molto poco da noi, tipico esempio è il bisogno di sicurezza economica appagato con il lavoro, che in molti casi è sinonimo di precarietà e insoddisfazione.
La qualità della nostra vita è direttamente connessa all'eventualità di soddisfare i bisogni più importanti con l’utilizzo di mezzi interni. Nel momento in cui le basi della nostra esistenza si fondano su mezzi che non dipendono da noi, stiamo delegando all’esterno la nostra felicità. Quindi dobbiamo porci delle domande:
Il strumento che sto impiegando mi fa del bene?
Come norma, una volta che prendiamo confidenza e abbiamo specificato i mezzi utilizzati per soddisfare i bisogni, facciamoci sempre le seguenti domande:
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“lo strumento che sto utilizzando mi fa stare bene?”
-
“Io strumento che sto utilizzando mi fa del bene?”
-
“Io strumento che sto utilizzando crea danno agli altri?”
Per chiarire la differenza fra “mi fa stare bene”, e “mi fa del bene”, ci avvaleremo di un esempio:
- bere, fumare, e più in generale i vizi, sono cose che rispondono positivamente alla domanda “mi fa stare bene”, e di contro rispondono negativamente alla domanda “mi fa del bene”. Quindi ciò vuol dire che sono mezzi poco utili e certe volte dannosi per il nostro benessere. Esistono solo due casi in cui un mezzo soddisfa un bisogno in maniera efficace:
- Primo caso:
– “Io strumento che sto utilizzando mi fa stare bene?” SI
– “Io strumento che sto utilizzando mi fa del bene?” SI
– “Io strumento che sto utilizzando crea danno agli altri?” NO
Abbiamo trovato Io strumento ideale, servirsene genera benessere nell’immediato e fa del bene a lungo termine.
- Secondo caso:
– “Io strumento che sto utilizzando mi fa stare bene?” NO
– “Io strumento che sto utilizzando mi fa del bene?” SI
– “Io strumento che sto utilizzando crea danno agli altri?” NO
Abbiamo trovato un mezzo utile, il segreto è superare la sensazione di malessere iniziale che provoca il suo utilizzo.
In tutti gli altri casi Io strumento usato provoca solo l’illusione del piacere, ma è dannoso per te e/o per gli altri, e quindi per questi motivi è da schivare. Quando abbiamo soddisfatto i nostri bisogni fondamentali questi tendono a non ripresentarsi nuovamente mentre i bisogni a livello sociale e di relazione con gli altri rinascono sempre con nuovi e più ambiziosi obiettivi da raggiungere. Di conseguenza l'insoddisfazione sia sul lavoro che nella vita privata e pubblica è molto diffuso e ciò è dovuto ad una mancata realizzazione delle proprie potenzialità. Per Maslow, infatti, l’autorealizzazione richiede una serie di qualità possedute come la personalità, competenze sociali e capacità tecniche.
Qualche psicologo e qualche formatore ha dato una versione davvero interessante delle motivazioni che spingono gli uomini e le donne a fare quello che fanno, a prendere alcune decisioni o ad avere alcuni comportamenti. Queste teorie si chiamano: teorie dei bisogni umani.
Ognuno di noi affronta ogni giorno le sue vicissitudini cercando di soddisfare i propri bisogni, ma spesso li affrontiamo con la motivazione sbagliata, quindi il primo lavoro che dobbiamo fare è cambiare e decidere di cambiare ora.
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