L’utilità del Business plan al tempo del Covid-19


Nonostante gli interventi governativi tesi a semplificare l’accesso al credito, diviene fondamentale avere a disposizione un business plan
L’utilità del Business plan al tempo del Covid-19

Nonostante gli interventi governativi tesi a semplificare l’accesso al credito, per i finanziamenti oltre 25 mila euro, diviene fondamentale avere a disposizione un business plan. Questo non solo per rispondere al dettato normativo sugli adeguati assetti organizzativi articolo 2086 c.c, ma per due motivi legati alla natura stessa del Business plan.

Il Business Plan, o piano industriale, è il documento che permette di definire e riepilogare il progetto imprenditoriale, le linee strategiche, gli obiettivi e la pianificazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’impresa.

Il suo ruolo è duplice:

1) guida i processi decisionali interni all’azienda: analizzando i dati passati l’imprenditore può avere una stima dei suoi margini operativi futuri, verificando i ricavi minimi per pareggiare i costi (break even point) e i rendimenti attesi della sua attività;

2) una funzione informativa esterna. Infatti, il piano di impresa risulta essere lo strumento con il quale si cerca di convincere gli operatori economici, estranei all’impresa, circa la credibilità del business aziendale.


Quindi permette di analizzare il proprio business e permette di presentarsi all’esterno. Il contenuto del business plan deve prevedere almeno 3 aspetti:

1. Presentazione realtà aziendale e competenze professionali dell’imprenditore. E’ importante che sia ben chiara la mission e la vision dell’azienda, indicando il settore in cui si opera o si vuole operare (esempio commercio al dettaglio) e come lo si vuole realizzare (negozio, on-line, prodotti a km zero etc...);

2. Analisi del mercato con particolare riguardo:
• disamina dei prodotti o servizi commerciali offerti (il mercato, il prodotto, ecc.).  Possono anche essere racchiusi in categorie omogenee (esempio prodotti per la casa). Questa fase è sicuramente la più delicata e tecnica, ma anche la più sottovalutata. Richiede un’analisi attenta e puntale del mercato (es. analisi macro-economica, concorrenza, andamento del mercato negli ultimi due anni e principali clienti e fornitori dell’azienda);
• organizzazione interna. In questa fase è importante delineare anche le strategie di marketing e comunicazione dell’impresa.

3. Presentazione del piano degli investimenti e dei bilanci prospettici che deve specificare:
• l’entità degli investimenti, specificando
- investimenti in macchinari e attrezzature di produzione (macchinari e attrezzature necessarie allo svolgimento dell’attività caratteristica dell’impresa);
- investimenti in attrezzature generiche e di servizio (mobilio, strumenti informatici, ecc.);
- investimenti in scorte o merci;
- investimenti necessari all’acquisizione di altri fattori di produzione (dipendenti, affitto dei locali, fornitori di servizi, ecc.) ovvero liquidità.
• specificare se gli investimenti sono finanziamenti attraverso autofinanziamento o capitale di rischio (capitale proprio) ovvero attraverso capitale di terzi (contributi pubblici a fondo perduto, banche, ecc.).


Il piano industriale può sembrare aleatorio già in tempi normali, con la recente pandemia può sembrare un inutile orpello. Invece è vero il contrario, adesso più che mai stimare i ricavi futuri, le probabilità di successo, i rischi e le opportunità diviene fondamentale per riuscire ad operare sul mercato. Tutte le attività di successo sono iniziate con un’idea e con una programmazione, che ovviamente deve essere parametrata alla grandezza dell’attività che si vuole svolgere.

 

Articolo del:


di Dott. Daniele Carrano

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