Casa, spostare le pareti interne è più semplice


Per ampliare o dividere le stanze del proprio appartamento, adesso basta una comunicazione al Comune di appartenenza
Casa, spostare le pareti interne è più semplice

Il Decreto Sblocca Italia (133/2014 coordinato con la Legge di conversione 164/2014) ha ridato un po’ di ossigeno al comparto edilizio del nostro Paese, ma soprattutto ha dato la possibilità, a chi lo volesse, di modificare gli spazi interni di casa senza dover ancora districarsi in tutta una serie di adempimenti burocratici che facevano perdere tempo, soldi e...voglia!

Ora, recuperare una stanza in più o accorpare due stanze in una è molto più semplice. Questo perché i lavori di modifiche interne negli appartamenti sono interventi di manutenzione straordinaria che rientrano, adesso, nelle attività di edilizia libera.

Le attività di edilizia libera sono quegli interventi che, per essere eseguiti, non richiedono la compilazione della Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) o di ottenere il preventivo Permesso di costruire dal Comune di competenza. Richiedono, al contrario, soltanto una Comunicazione di inizio lavori (C.I.L.) o una Comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA). I lavori, però, una volta presentato il documento, possono partire fin da subito, senza dover attendere autorizzazioni o permessi.

Nel caso dello spostamento degli spazi interni, ad esempio con la costruzione di tramezzi, con l’apertura di porte interne o con l’abbattimento di un muro divisorio, è necessaria la Comunicazione di inizio lavori asseverata. La C.I.L.A. è un documento che deve essere obbligatoriamente compilato da un soggetto autorizzato (geometra, architetto o ingegnere) e che deve essere trasmesso, anche per via telematica, all’Ufficio Tecnico del proprio Comune di residenza. La C.I.L.A. è composta dal progetto grafico dello stato di fatto dell’appartamento e da quello con le modifiche che si vogliono realizzare, oltre che da una relazione tecnica in cui si descrivono nel dettaglio le tipologie di interventi da compiere. Il documento, inoltre, si dice asseverato perché il professionista che progetta ed esegue i lavori si assume la responsabilità che gli interventi siano conformi alle normative vigenti, nazionali e locali.

In base all’art. 6, comma 1, (Attività edilizia libera) del Testo Unico per l’edilizia (D.P.R. 380/2001), infatti, oltre alle "prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attività edilizia", vanno rispettate le "norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienicosanitarie, di quelle relative all'efficienza energetica nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio".

Nel caso specifico delle modifiche degli spazi interni, sempre lo stesso art.6, comma 2, lett. a) del TU per l’edilizia prevede che nel rispetto dei medesimi presupposti normativi prima elencati, possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo "gli interventi di manutenzione straordinaria (...) ivi compresa l'apertura di porte interne o lo spostamento di pareti interne, sempre che non riguardino le parti strutturali dell'edificio".

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